Le Ca' Perdute
Oltre alle Ca’ che sono ancora in piedi, seppure in molti casi fatiscenti, ci sono Ca’ che sono sparite, che sono crollate o che sono state abbattute; di altre non si conosce la reale esistenza e/o l’entità delle trasformazioni subite. Di alcune si possiede qualche foto storica. Risulta perciò difficile stabilire se in certe località ci sia stata una vera e propria Ca’ o se il termine Ca’, riportato in diverse mappe, indicasse un Cason di valle o il possedimento fondiario di un casato.
Ca’ Cornera sinistra Po di Venezia (Porto Viro)
Ca’ Cornera sinistra Po di Venezia, Porto Viro. La vera Ca’ Cornera non esiste più, perché è stata eliminata nel anni 1950/60 per problemi di sicurezza idraulica dell’argine del Po. Quella attuale, adibita a ristorante e a sede di mostre, è una delle tre costruite nella zona, ma non appare del periodo veneziano. I Corner avevano possedimenti su entrambi i lati del Po.
Ca’ Cornera di destra (Taglio di Po)
Ca’ Cornera di destra, Taglio di Po. Di questa Ca’ si possiede soltanto questa vecchia foto, perché la Ca’ originaria è stata demolita circa 30 anni fa. Aveva una sua imponenza e ad essa era affiancato un oratorio. I Corner ottengono dal sorteggio del 1657/59 campi per 4.828 ½ nelle due località di qua e di là dal Po, segnati nella mappa di Giovanni Andrea Cornello, Assegnazione terre asta 1657, 22 agosto 1690. ASVe, con la lettera A color verde rame e con la lettera I color porpora.
Oratorio di Ca’ Cornera, non più esistente
Ca’ Cornera, non più esistente
Cason Mocenigo (Rosolina)
Il cason non esiste più, è rimasta soltanto la chiesa, dedicata all’Immacolata Concezione, restaurata nel 2016. Il patrizio veneziano Alvise III Mocenigo detto Marcantonio, sul finire del ‘600, eredita dai Priuli le proprietà deltizie di quest’ultimi, che erano comprese tra il Canale di Loreo ed i Montoni, Retratto di Loreo, e tra due rami del Po di Tramontana. I Mocenigo ridurranno quest’ultima a valle da pesca e da caccia, facendo erigere l’edificio sacro per favorire la preghiera domenicale dei “vallanti” venuti a risiedervi. I lavori furono ultimati il 29 ottobre 1790 e l’oratorio venne benedetto dal Vescovo di Chioggia. In molte pubblicazioni viene riportata la notizia della denuncia di Giordano Bruno da parte di Giovanni Francesco Mocenigo quando il filosofo si trovava nel Cason Mocenigo di Rosolina. E’ una vicenda piuttosto improbabile perché i Mocenigo acquistano vasti possedimenti nelle valli di Rosolina a partire dal 1700.
Chiesa di Moceniga, dedicata all’Immacolata Concezione
Cason Mocenigo, che attualmente non esiste più, mentre c’è ancora la chiesa
Ca’ Giovannelli (?) – Porto Tolle
Ca’ Giovannelli (?) Porto Tolle
La Ca’ si trovava non lontano dall’attuale paese di Boccasette, sulla destra del Po di Maistra. I Giovannelli avevano proprietà anche in destra del Po di Tolle. Portolano del mare Adriatico, compilato sotto la direzione dell’I.R., Pag. 458:
“… più innanzi la foce del Po di Maestra, la quale dopo che il fiume cangiò di letto rompendo l’argine sinistro circa tre miglia entro terra, quasi di fronte alla casa detta Ca’ Giovanelli, e forse cinque quarti di miglio al di sopra della batteria che difendeva l’entrata della foce abbandonata, truovasi ora nel sito dove prima era il poreto Scaranello”.
Mappa del Milanovich, 1786, con le quattro proprietà Giovannelli
Ca Cappellino (Porto Viro)
Ca’ Cappellino
Ca’ Cappellino, Porto Viro. Ca’ crollata qualche decennio addietro. Faceva parte dei possedimenti dei Cappello probabilmente destinata al fattore, data la distanza con la corte di Ca’ Cappello.
Ca Donà (Porto Viro)
Ca’ Donà, Donada, Porto Viro. Di questa Ca’ si è persa traccia, ed era una Ca’ importante perché dai Donà deriva il nome del paese Donada, ora confluito in Porto Viro. Forse può essere identificata come localizzazione con una villa totalmente nuova, anche se di stile tradizionale, presente in Via Livelli. Originariamente era la corte dei Malipiero da Santa Maria Formosa, passerà per matrimonio ai Donà negli anni ‘20 del XVII secolo. Dopo i Donà i possedimenti passano agli Arcangeli.
Foto della Ca’, detta “el Palazon”, non più esistente, che potrebbe corrispondere alla Ca’ Donà che ha dato il nome al paese di Donada, Mario Cavriani, La casa rurale in Polesine, 1981
Caleri (Rosolina)
Caleri di Rosolina: nei Catastici storici c’è traccia di una Ca’ e di un oratorio privato di proprietà di Nordio Domenico e Giovanni fratelli q. Andrea a Caleri; probabilmente i Nordio sono subentrati ai Corner da San Maurizio che ne resteranno proprietari dal 1657 alla fine del ‘700 e a cui verosimilmente va attribuita la paternità della corte. Di questi edifici ci risulta non esserci più nulla.
Ca’ Renier (Porto Viro)
Ca’ Renier, Porto Levante, Porto Viro. Nelle mappe è segnata una Ca’ Renier. Probabilmente i Renier subentrarono ai Giustinian nel XVIII secolo. Nella Condizione di Decima del 1740 Andrea Renier risulta possedere in Villa di Ca’ Cappello “una valle d’acqua salsa; Osteria e Pistoria sopra il Po di Levante”. E ancora la lapide posta sulla facciata dell’attuale chiesetta recita: TEMPLUM HOC / SANCTISSIMAE TRINITATI / DICATUM / PAULUS ET ANDREAS RAINERY / FRATRES / DANIELIS FILY / POSUERE / ANNO AERE VULGARIS / MDCCXXXVII. Gli oratori in genere sorgevano accanto alle Ca’, la presenza di un’osteria e di un panificio suggerisce non solo la presenza di una Ca’ ma anche di un villaggio. L’edificio, di cui riportiamo la foto e che porta uno stemma di Bagliona, potrebbe riferirsi alla Ca’ Renier o all’osteria ma non ci sono riscontri documentari.
Oratorio di Ca’ Renier e Casa della Bagliona
Ca’ Querini delle Papozze (Mazzorno Sinistro – Adria)
Ca’ Querini delle Papozze a Mazzorno Sinistro, Adria: di Ca’ Querini rimangono un oratorio con due facciate, una a ovest e una a sud, di fronte al Po, e una Barchessa, probabilmente facente parte della primitiva Ca’. Nel 1514 Pietro Querini fu Antonio dichiara di possedere il Mazzorno. Nella condizione di decima del 1566 Paola Querini, vedova di Stefano fu Pietro, attesta di avere tra le proprietà “nel territorio di Loreo in uno loco che si chiama il Mazzorno, certe paludi e pascoli et pradi con alquante terre arative”, bonificati a causa delle inondazioni. Il possedimento, amministrato da un fattore, era lavorato da sette uomini. Erano presenti un mulino, una fornace ed una casa con un pezzo di terreno fornita ad un cappellano. Nel Catastico del Dogado del 1740 Marc’Antonio Querini possiede per uso proprio una casa dominicale con barchessa, granaio, caneva, brolo e orto.
La proprietà Querini a Mazzorno. Anonimo, 20.01.1760, Po Fiume, Mazzorno, Ca’ Borini, ASVe, SEA PO d.124
Chiesa di Mazzorno Sinistro
Barchessa Mazzorno sinistro
Ca’ Querini dalle Papozze (Porto Viro)
Vicina a Ca’ Capello, la costruzione rimasta apparteneva probabilmente alla Ca’ di cui ci sono copiose testimonianze nei catastici e nelle mappe storiche.
Ca’ Querini
Ca’ Querini
Ca’ Sanudo (Rosolina)
Si trovava nel centro di Rosolina a circa 200 m ad est della chiesa di Sant’Antonio di Padova, chiesa voluta da Matteo Sanudo, Procuratore di San Marco, ed elevata a parrocchia nel 1670.
Francesco Fiorini, 03.07.1674, Rosolina – ASVe, Provv. B.I. PD-POL, r. 353, m. 21B, dis.5
Ca’ Giustinian (Porto Viro)
Attualmente ci sono due località contrassegnate dal nome di Ca’ Giustinian: Ca’ Giustinian costituita da un grande complesso agricolo, con barchesse e case per i lavoranti, e Ca’ Giustinian consistente in una grande idrovora vicina al mare. E’ piuttosto difficile individuare la Ca’ antica e si possono fare soltanto delle ipotesi. I Giustinian da San Marco in Calle dell’Acqua sono presenti nel Delta agli inizi del ‘600. All’asta del 1612 si aggiudicano cinque prese per quasi 9.000 campi. Le prese 1 e 2 si trovavano rispettivamente a levante e a ponente del Po di Tramontana; le 3 e 4 tra l’attuale Po di Venezia e il ramo interrato di Scirocco; la 5a a ponente del Po di Venezia. Nella 3a presa è oggi presente la località denominata Ca’ Giustinian, a sud di Mea. Qui si trovava la corte, riportata ampiamente nella cartografia storica, che passerà poi sul finire del ‘700 ai Morosini dalla Sbarra e ai Querini Stampalia, e di cui oggi non ci sembra vi siano elementi superstiti. Nella 5a presa è possibile identificare una delle loro Ca’ con uno dei due casoni espressamente ricordati nel cartiglio della mappa del Giacomelli del 1734 con il n.45 e posto graficamente sulla destra del Po di Venezia a pochi chilometri a valle di Taglio di Po. Questa presa e i Casoni verranno ceduti agli Avogadro da Santa Maria Formosa. Oggi esistono due Ca’ Avogadro al margine meridionale del comune di Taglio di Po, in via Avogadro. Sicuramente si tratta dello stesso luogo su cui vennero edificati i due casoni ma gli edifici attuali non sembra presentino tracce dei casoni originari.
Anonimo,1632, Delta veneto ad est di Adria, BVRm, Barb. Lat. 9902/42
Domenico Piccoli, 24.07.1691, “Disegno delle alluvioni di Po confiscate, et vendute sotto diversi et particolarmente l’anno presente MDCLVII”, ASVe, SEA PO, r.135 dis.3
Giovanni Giacomelli, 05.03.1735, Isola di Ariano, ASFe, Periti agrimensori, 461. Particolare