Ca’ Pesara

Via Strada Provinciale 37, 1, Località Ca’ Pesara, Porto Viro, Rovigo.

Visitabile solo esternamente

L’edificio è costituito da un complesso articolato. Oltre alla casa padronale, orientata est-ovest, sono presenti la scuderia e la barchessa, orientati nord-sud, mentre la stalla è in posizione staccata; di fronte agli edifici si trovano due grandi aie. La residenza principale si sviluppa su tre piani e sulla facciata meridionale al pian terreno c’è un arco a tutto sesto ribassato, ora tamponato. La barchessa adiacente presenta sei arcate ora tamponate, però la parte finale, corrispondente all’ultimo arco, per le finestre diverse e per la sua struttura interna, suggerisce un uso abitativo e, forse, un progetto non ultimato di realizzazione di una costruzione simile alla casa dominicale del lato sud. Accanto a questa costruzione si trova la scuderia. L’edificio più interessante è la stalla, una costruzione sul fronte meridionale che presentava sei archi ora tamponati; l’arcata centrale, sovrastata da un timpano superiore, è sporgente rispetto alle altre e forma una specie di portico. La ghiacciaia collocata a nord ovest presenta una cupola in laterizio e un cunicolo di entrata. I caratteri architettonici dell’edificio fanno risalire la costruzione o la radicale trasformazione di un edificio precedente al primo Novecento.

 

CA’ PESARA | 1649-1698
In the homonymous locality

It was probably built between 1648 and 1698 by the Pesaro family. The corte passed to the Gradenigos in the early 1800s  until 1861. Of considerable proportions and in good condition, it is still inhabited.

Cenni storici

Secondo una tradizione della famiglia Siviero che oggi abita la Ca’, la villa un tempo era nel sito dell’alveo del corso del Po creato con il Taglio di Porto Viro, per cui è stata abbattuta e ricostruita nella posizione attuale.

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All’asta del 1612 Girolamo Priuli (1600 -1650), figlio del doge Antonio, si aggiudica la presa n° 13 sulla riva sx del nuovo alveo per campi 378 (Roccatagliata 1656). I 378 campi rientrano nella dote fornita da Girolamo alla figlia Marietta che, il 1 febbraio 1648 (1649), sposa Leonardo Pesaro (1623-1682) di Francesco. Dal matrimonio nasceranno 4 figli maschi: Francesco (1650-?); Girolamo (1651-?); Giovanni (1652-1727) e Antonio (1661-1694).

Piccoli nella mappa del 1698 riporta i terreni divisi in due prese n° 4, 5 e 6, rispettivamente di proprietà dei fratelli Pesaro e del defunto Antonio Pesaro, dove compaiono due gruppi di edifici: uno sul confine orientale della proprietà, l’altro sulla riva dx del Po di Scirocco. 

Il Milanovich nel 1786 riporta vari fabbricati compreso un edificio a ridosso del confine con la tenuta dei Contarini e quindi coincidente con l’attuale Ca’ Pesaro.

Nel Catasto Napoleonico Ca’ Pesaro coincide con i mapp, 418-419, gli stessi del Catasto Austro-Italiano che nel 1842 risultano di proprietà, come anche i mapp. 160-161, di Piero e Lorenzo Gradenigo di Gerolamo. Il passaggio tra i Pesaro e i Gradenigo va probabilmente ricercato nel matrimonio tra Laura Pesaro di Francesco, discendente di Leonardo Pesaro e Marietta Priuli, e Bartolomeo I detto Girolamo Gradenigo, di Bartolomeo I, detto Piero, celebrato a Venezia il 29 giugno 1786. 

Nel 1855 resta unico proprietario il figlio, conte Leonardo Bartolomeo Vincenzo Domenico, che nel 1861 vende a Luigi e Giuseppe Bellan di Francesco. Nell’Ottocento i Siviero, proprietari di Veniera  e Ca’ Cappellino, attraverso il matrimonio tra Felice Siviero e Anna Chiara Gennari nel 1829, diventano proprietari di altre località, che mutuano da loro il nome, come lo scolo Siviero, e nel 1914 si trasferiscono a Ca’ Pesara. 

Curiosità

Nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia ci sono due opere d’arte famose che hanno protagonisti i Pesaro: una celebre pala d’altare dipinta dal Tiziano e commissionata da Jacopo Pesaro, vescovo di Pafo, che celebra la vittoria nella Battaglia di Santa Maura contro i Turchi e la fastosa tomba barocca progettata da Baldassarre Longhena e scolpita da Melchiorre Barthel, in cui è sepolto il doge Giovanni Pesaro. Leonardo Pesaro commissionerà anche a Longhena palazzo sul Canal Grande oggi sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.

Una storia secolare

Priuli da San Barnaba

La famiglia Priuli fu ammessa al Maggior Consiglio nel 1310 per i meriti acquisiti nella lotta contro la congiura di Baiamonte Tiepolo. I Priuli dimostrarono grande abilità commerciale, aprendo anche un banco nel ‘500. Ebbero tre dogi, i due fratelli Lorenzo e Girolamo, e Antonio, figlio di Lorenzo, del ramo di San Barnaba. Sarà Girolamo Priuli (1600 -1650), figlio del doge Antonio, ad aggiudicarsi all’asta i 378 campi deltizi che poi rientreranno nella dote fornita alla figlia Marietta, che l’1 febbraio 1648 (1649) sposa Leonardo Pesaro (1623-1682) di Francesco. Dal matrimonio nasceranno quattro figli maschi: Francesco (1650); Girolamo (1651) Giovanni (1652) e Antonio (1661). Una discendente, Laura di Francesco, sposerà nel 1786 Gerolamo Gradenigo, ai cui figli passerà la proprietà deltizia. Il ramo dei Priuli di San Barnaba si estinguerà con i fratelli Luigi, cardinale, e Giovanni e Angelo Maria, sposati ma senza figli.

Pesaro da San Stae

I Pesaro da S. Stae furono una famiglia patrizia veneziana, originaria delle Marche, annoverata fra le cosiddette Case Nuove, le casate comprese nella Serrata del Maggior Consiglio del 1297. Nella seconda metà del secolo XVII diedero alla Repubblica un doge, Giovanni Pesaro. Questa famiglia comprendeva, oltre al ramo di S. Stae (Sant’Eustachio), i rami di S. Giacomo dall’Orio, S. Sofia, S. Benedetto. Sarà Laura Pesaro del procuratore Francesco e discendente del doge Giovanni a sposare nel 1786 Bartolomeo Gerolamo Gradenigo cui darà due figli maschi, Bartolomeo Vincenzo Domenico Pietro (1788) e Bartolomeo Vincenzo Domenico Leonardo (1789), l’ultimo dei quali venderà nel 1861 la casa nel Delta .

Gradenigo da San Barnaba

I Gradenigo furono una delle più importanti famiglie del patriziato veneziano. Tradizionalmente ritenuti una delle dodici famiglie apostoliche, presenti al momento della fondazione del Ducato, diede alla Serenissima tre dogi. Dal matrimonio (1786) tra Laura Pesaro del procuratore Francesco e Bartolomeo Gerolamo Gradenigo (1754-1828), difensore di Venezia dalla flotta inglese in periodo napoleonico e figlio di Bartolomeo del ramo di Rio Marin, discendente del doge Giovanni (1658-1659), e di Morosina Corner, nascono nel 1788 Bartolomeo Vincenzo Domenico Pietro e nel 1789 Bartolomeo Vincenzo Domenico Leonardo. La ca’ nel Delta passerà a questi ultimi e il più giovane la cederà ai Bellan nel 1861.

 

Scheda a cura di: Stefano Turolla