Ca’ Priuli Mocenigo

Via Tornova, 1, Loreo, Rovigo.

Visitabile solo esternamente

La Ca’ ha subito pesanti interventi nell’800. Oggi si presenta come un edificio semplice a due piani con tetto a quattro falde, privo di qualsiasi elemento architettonico rilevante. 

CA’ PRIULI | 1537-1582
North center of Loreo

It was built by the Priulis between 1537 and 1582. This Ca ‘ hosted the twelve delegates to the Porto Viro Cut Off and, most likely, the great architect Vincenzo Scamozzi. It remained of the Priulis until 1697 to pass, together with other Delta properties, to the Mocenigo family. They ceded it in the early 1800s to the Anconas, rich landowners of Jewish origin. During the 19th century it was the subject of numerous changes of ownership: from 1875 until 1894 it was owned by the former empress of Austria Marianna of Savoy and then by her heir Archduke Alberto, son of Charles of Habsburg Teschen. He was the Austrian field marshal who won against the Italian troops led by General La Marmora in 1866 at Custozza. The building has been heavily remodeled in the 19th century.

Cenni storici

La casa dominicale venne realizzata tra il 1537….

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anno in cui Marcantonio Priuli di Alvise acquista ampi terreni, per lo più vallivi, e il 1582 quando Domenico – secondogenito di Marcantonio – nella propria condizione di decima dichiara: “ho fatto hora una casa per mia habitation che fu principiata per il q. mio padre”. L’edificio, che si presentava all’inizio del ‘600 come un corpo unico a due piani parallelo al Canale di Loreo, fungeva da sede per seguire le opere di bonifica e le attività agricole ed era facilmente raggiungibile da Venezia essendo situato sulla riva orientale del Canale di Loreo, al margine settentrionale del paese.
Resterà proprietà della famiglia Priuli fino al 1697 quando Costantino di Giustiniano si spegnerà senza eredi. Tutti i possedimenti deltizi passeranno ad Alvise III Mocenigo di Giovanni, detto Marcantonio. La Ca’ molto probabilmente venne ristrutturata nel XVIII secolo per volere dei nuovi proprietari, passando da un corpo unico in linea ad un edificio tripartito la cui parte centrale si sviluppa su tre piani segnata da un timpano triangolare. Resta dei Mocenigo fino al 1861 quando Alvise IV detto Ottaviano la vende a Isacco Ancona fu Israele, che a sua volta tre anni dopo la cede al ricco e intraprendente industriale adriese Giordano Zangirolami fu Antonio. Nel 1869 la proprietà passa a Felice e Prospero Ravenna e nel 1875, in base a una sentenza del Tribunale di Rovigo del 29.10.1875, all’ex imperatrice d’Austria Marianna di Savoja (1803-1884), terza figlia del re di Sardegna Vittorio Emanuele e di Maria Teresa d’Asburgo-Este, vedova di Ferdinando I.
Alla sua morte subentrerà nella proprietà il figlio di Carlo d’Asburgo-Teschen, l’arciduca Alberto (1817-1895), il feldmaresciallo austriaco vincitore su La Marmora a Custoza ed uno dei maggiori industriali e proprietari terrieri dell’Impero (possedeva oltre 2 milioni di km²) che poco prima di morire cederà la casa a Gaetano Campanella e Prospero Beltramin.

Curiosità

La posizione della Ca’ lungo il canale di Loreo, principale via d’accesso dalla Laguna al Delta, la rendeva ideale per albergare ministri della Serenissima quando, per adempiere ai loro uffici, si recavano nel Delta. Così il 23 marzo del 1599 i dodici delegati sopra il Taglio di Porto Viro si portarono a Loreo per un sopralluogo: “s’entrò dall’Adice nel Canale di Loreo, ove si gionse verso le 21 hora [18.25] alla Casa del Clarissimo ser Domenego de’ Priuli [dove fu] destinato l’allogiamento a cadauno”. E ancora ospiterà una eterogenea commissione, tra cui spicca il nome dell’architetto vicentino Vincenzo Scamozzi, che probabilmente vi sostò la notte tra il 5 e il 6 novembre 1604. Un viaggio, quello da Venezia a Loreo, non privo di pericoli come testimonia la prematura scomparsa dello stesso Domenico Priuli che il 30 maggio del 1607 all’età di 33 “annegassi a Malamocco andando a Loreo”. 

Una storia secolare

Priuli da San Polo detti Grassi

Negli anni ’30 del Cinquecento Marcantonio Priuli di Alvise fu Nicolò acquista dall’Officio alle Acque un migliaio di campi compresi tra il Canale di Loreo e i montoni e ad est di questi tra il Po di Tramontana e quello di Levante, alcuni di questi appezzamenti in consorzio con altri casati patrizi. Marcantonio ebbe tre figli maschi: Alvise, morto in tenera età, Domenico e Costantino; ebbe almeno una figlia, Paola, che nel 1548 sposerà Nicolò Mocenigo, di Tommaso procuratore fu Leonardo Procuratore, fratello del doge Alvise I. Alla morte di Marcantonio i beni passarono prima al secondogenito Domenico, che proseguirà nelle bonifiche e ultimerà i lavori della Ca’, quindi al nipote Domenico che morirà tragicamente andando a Loreo, ed infine a Costantino di Giustiniano fu Marcantonio detto “Tajabrazzi”, ultimo esponente di questo ramo.

M. Barbaro, Genealogie di famiglie veneziane, 1751-1800 (ms. in Biblioteca del Museo Correr di Venezia, Cicogna 3622). Particolare dell’albero Priuli.

M. Barbaro, Genealogie di famiglie veneziane, 1751-1800 (ms. in Biblioteca del Museo Correr di Venezia, Cicogna 3622). Particolare dell’albero Priuli.

Mocenigo da San Stae in Salizada

Alvise III di Giovanni fu Nicolò fu Marcantonio, detto Marcantonio, subentra ai Priuli nella proprietà dei beni deltizi in quanto primo discendente maschio più prossimo. Infatti, il bisnonno di Alvise III, Marcantonio, era il secondogenito di Nicolò e Paola Priuli e non essendovi altri discendenti maschi con una progenie i beni passarono a lui e alla sua morte ai suoi figli, tra cui il Doge Alvise IV, e alla sua discendenza fino ad Alvise I di Alvise I spentosi negli anni ’40 dell’800. I Mocenigo proseguirono l’opera di bonifica e costruirono almeno altre quattro corti, tra cui una sulla riva sinistra dell’alveo, oggi parzialmente interrato, del ramo delle Bocchette di cui è sopravvissuta una chiesetta dedicata all’Immacolata Concezione di Maria, costruita dai figli del Doge Alvise IV tra il 1789 e il 1790.

M. Barbaro, Genealogie di famiglie veneziane, 1751-1800 (ms. in Biblioteca del Museo Correr di Venezia, Cicogna 3622. Particolare dell’albero Mocenigo

M. Barbaro, Arbori di Patritii veneti, 1751-1800 (Genealogie Barbaro), ms in ASVe, Miscellanea Codici, 4966. 001. Serie Storia veneta bb. 17-23. Particolare dell’albero Mocenigo.

Scheda a cura diStefano Turolla